sabato 23 dicembre 2006

Vinicio Capossela

Mi tocca dar ragione ad Elisa e ad Olli. Non si può non amare Vinicio. Un concerto divertente ed emozionante.

L'Estragon è stipato come non l'avevo mai visto. Però diciamolo, finalmente ha risolto i problemi che lo affliggevano. Innanzitutto è il triplo più grande, e poi ha un palco che si può chiamare tale. E si riesce a vedere il concerto. Palco che per l'occasione è pieno di lucine multicolori, c'è un albero di natale, colori dappertutto: perchè non è solamente un concerto di Capossela, ma un concerto di Natale di Capossela. E conta. L'immaginario saccheggiato è quello del circo, ma è più un circo dei freak, quello ben descritto da Lynch in Elephant Man. I musicisti sono i mostri e Vinicio il padrone del baraccone. Che mostri eccezionali, soprattutto. Il gruppo è così composto: batteria, contrabbasso, fiati (tromba e sax), chitarra, theremin&marimba. Quest'ultimo è il "mostro" che raccoglie più applausi alla fine, perchè non è di tutti i giorni vedere uno che volteggia nell'aria e fa simili melodie.

Lo show è diviso in due parti. Una più seria, dove vengono eseguiti pezzi nuovi e classici. L'altra più caciarona e natalizia. Ed è proprio questa quella che diverte di più, con l'esecuzione di tutti i motivi più famosi del natale, con l'irruzione di un babbo natale alcolizzato, un show girl dai capelli rossi, un mago scapestrato, tutti interpretati dallo stesso baffuto e buffo personaggio (notate l'alliterazione). Coriandoli sul palco ovunque. Sono talmente tante le gigs memorabili, che risulta impossibile ricordarle tutte. Ogni canzone ha la sua particolarità.
Vinicio è un vero animale da palco, sia quando deve condurre la danza, sia quando il suo cantato si fa più dolce e romantico. E lui stesso ammette di essere in stato di grazia: "Questo è un momento molto felice della mia vita". Mi chiedevo come un italiano potesse realizzare uno spettacolo così: pensavo fosse cosa solo per (alcuni) americani. Mi sbagliavo. Le note negative sono da assegnare non so se al fonico o all'estragon: per buona parte della prima metà non si riusciva a capire niente, sia delle parole sia della musica. Ma non è tempo di lamentarsi. "Ovunque proteggi" messa alla fine, suggella teneramente un concerto multiforme, come lo è il suo ideatore, con il pubblico intento a cantare e ad omaggiare il buon Vinicio più come un fratello che come un idolo. Grazie.

Avrò sicuramente dimenticato qualcosa. Ma è impossibile dimenticare tutto.



Questo è un concerto che ho trovato su You Tube, è del 20 dicembre. Questo mi pare un po' più intimo, ma Bologna c'è stato un momento molto simile.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono molto contento che ti sia piaciuto.
io l'ho visto 7 volte, la prima delle quali tanti anni fa, al vecchio estragon, la sera di natale.
un'altra volta a ferrara, la sera di capodanno.
e tutte le altre volte, uno show sempre diverso, lo rivedrei altre 10 volte, sicuro di non annoiarmi mai.
come dici tu, in italia attualmente non c'è nulla al suo livello; qualcosa di cui andare davvero fieri.

Anonimo ha detto...

Serata grandiosa, io non ho parole per descriverla. L'atmosfera era magica. Sono felice perchè sono riuscita ad assaporare ogni momento di uno spettacolo unico...FINALMENTE,EH!?!Grazie, grazie!!!