L'autostrada da Napoli a Roma si fa con leggerezza. E' a 3 corsie, non è particolarmanete trafficata (anche perchè è sabato) e dura relativamente poco (2 ore e mezza). Inoltre se hai appena guidato a Napoli e ti appresti a farlo a Roma, la strada lì in mezzo non riserva grossi problemi. Potresti fare il camionista ormai. Se io fossi un camionista sarei uno di quelli più ciccioni, più tamarri, sgraziato con le donne quanto aggrazziato al volante. Ma questo è quello che mi capiterà in un'altra vita. O forse più avanti.
Usciamo a Roma Sud. Raggiungiamo l'albergo, nel quartiere Prenestino. Un albergaccio a ore, veramente sporco, con la muffa nella doccia e macchie di indubbia provenienza (un camionista ciccione e tamarro?) sui copriletti. Noncurante mi lavo e mi rivesto, e metto un bigliettino nel portafoglio. C'è scritto: "se dovessi crollare o accusare qualche strano sintomo ho sicuramente preso il tetano in questa doccia - segue la via dell'albergo e il numero della stanza". Nel frattempo Paolo è arruffato e affannato nel parlare con gli organizzatori. Del posto auto sorvegliato che avevano concordato neanche l'ombra. Grazie ad Achille che glielo ricorda, Paolo chiama Colas (blogger e proprietario della 42 records)che ci salva, perchè ci dà l'oppurtunità di lasciare le macchine a casa sua dopo il concerto.
Verso le 8 raggiungiamo il locale,facciamo il check e mangiamo. Arriva A Boy With Glasses, che avevamo già conosciuto questa estate nella nostra prima trasferta romana, e che stasera aprirà per noi. Il suo è un lo-fi pop, chitarra acustica loop station e voce, cantato in inglese. Intanto il Lian è pieno: molte le facce conosciute (i copparesi, Simona, Paolo di Radiolevano, i parenti romani di Scaglia, amici vari di Paolo) e molte altre mai viste. Noi suoniamo bene, combattiamo la sfiga dei giorni precedenti (ho dimenticato di dire che a Napoli si è rotto il campionatore: pertanto alcuni pezzi non siamo riusciti a farli) e il pubblico risponde molto bene. Negli ultimi pezzi arrivano quei babbazzi dei Trabant, che hanno appena finito di suonare al Circolo degli Artisti. Subito li invitiamo sul palco, e tutto si trasforma in una bolgia, con Chuck che prima urla "Porto Viro Rules", poi si arrampica sul mio ampli e batte a tempo delle bacchette, il Marcello che fa i cori al microfono. Noi sudatissimi e felicissimi chiudiamo in bellezza. La serata finisce chiacchierando con tutti, conoscendo un sacco di gente (tra cui Marco dei Cat Claws) e arrivando all'abergo alle 4 di notte, dopo aver portato le macchine a casa di Colas. E il giorno dopo si ritorna.
giovedì 6 dicembre 2007
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5 commenti:
Per una volta sono serio: belli i diari on the road!
Decisamente più interessanti di quando racconti che vai a tagliarti i capelli.
Bela mancin!
Se ti compri un camion, passa da me per i cd.
Oppure procurati Convoy trincea d’asfalto (del Maestro Peckimpah). Il mio film preferito.
Oh! Per una volta ho preso un giudizio positivo dal makka! E' faticoso scriverli ma mi diverte.
Il film adesso lo metto su emule.
guardalo, che merita. un must nichilista. anche tarantino l'ha apprezzato di brutto (l'anatra di gomma" sull'auto di Stuntman Mike in grindhouse ne è la prova).
i miei commenti hanno sempre un che di positivo.
solo siete troppo orgogliosi per capirlo (o troppo stolti) per leggere tra le righe.
C'erano anche i Trabant? E' meglio che dai na controllata dentro la custodia del basso per vedere se c'è veramente il tuo... non si sa mai :D
i bassi sono a posto ahahah :D
chuketti
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