Quando arrivi sulla tangenziale di Napoli vengono confermati due luoghi comuni: Napoli è una città magnifica (si vede tutta la città dal Vesuvio al Golfo e in mezzo mille casermoni) e c'è un traffico della madonna (non solo c'è il disastro ma Fede nell'altra macchina ha pure rischiato un incidente). Sì, perchè quando vai a Napoli devi fare i conti con l'idea che ti sei fatto di Napoli. E non è un problema solo mio, visto che la metà della gente che ho incontrato al ritorno mi ha chiesto "avevi paura di stare a Napoli?".
Usciti dalla tangenziale ci troviamo in centro nell'ora di punta. Siamo circa alla fermata della metropolitana Salvator Rosa. Achille, arrivati in prossimità della Controra (l'ostello dove suoneremo) smonta dalla macchina e va a chiamare i tipi del locale che vengono ad aprirci il cancello. Se non ci fosse stato lui posso dire con certezza che non saremmo mai arrivati e avremmo bestemmiato tantissimo. Posiamo le macchine, saliamo a vedere le nostre stanze. Manca ancora un po' al load in, e decidiamo di fare un giro, con Achille nel ruolo di Cicerone (Achi conosce bene Napoli perchè c'ha studiato). Andiamo in piazza Dante, via dei Tribunali, alcuni vicoli di cui non ricordo il nome. Da quelle parti c'è la pizzeria Di Matteo, "la più famosa di Napoli" (c'ha mangiato Clinton). Con pochissimi soldi mangiamo da Dio, prima una frittura enorme e buonissima, poi una pizza che più buone non ce ne sono. Io prendo una Bufala, con vellutati spicchietti di pomodoro, dal gusto delicato e bilanciatamente soave. Mi fermo, prima che mi venga un attacco di acquolina insostenibile. Se abitassi a Napoli sarei almeno 10 chili in più. Sicuro.
Proseguiamo la passeggiata, vediamo la famosa basilica di Santa Chiara. Torniamo all'ostello, ci sarà tempo l'indomani mattina per un altro giretto.
Il concerto non è stato uno dei nostri migliori. C'era poca gente. Strano visto che Napoli era tappezzata di nostri manifesti. Ovviamente sto scherzando. Nelle parole di Sollo: "Diciamo che dati questi problemi organizzativi non indifferenti, la serata ha portato già poche briciole nella cassa dei mam, subito prosciugate da un mixer 10 canali scarsi, maneggiato da noi (quindi zero fonici) per il quale ci sono pure state chiesti improvvisamente e come un fulmine a ciel sereno 50 euro di noleggio. Evidentemente c'è chi ne ha più bisogno di noi...". Puntuale.
Dormiamo. La mattina dopo, ci svegliamo presto. Sollo prende il treno e torna a Bologna per fare i suoni ai Settlefish nel release party al Locomotiv (Sold Out!). Io, Fede, Scaglia e Carota (che era arrivato il giorno prima non senza problemi), ci facciamo via Toledo a piedi, la Galleria Umberto I, Piazza Plebiscito. Tutto splendido e pieno di gente. Al ritorno pranziamo, questa volta con un primo abbondante e una frittura mista d'altri tempi. Spendiamo tutti i soldi in cibo ma abbiamo fatto bene. E si parte per Roma.
mercoledì 5 dicembre 2007
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3 commenti:
La puntata su Roma come la intitoli, Il Sud 4? come i leghisti, da Roma in xò tuti terùn :D
da taio d'po in so ie tuti terun
Ehehehehehee, ovvio, il sud 4!
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